Tra i protagonisti del progetto di allestimento c’è anche CETMA, che attraverso l’area Extended Technologies del Dipartimento NED – Nuove Tecnologie e Design ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio con strumenti digitali avanzati.
Per l’occasione, CETMA ha curato una campagna di acquisizione digitale ad alta precisione, utilizzando tecniche di laser scanning e fotogrammetria. L’intervento ha riguardato due reperti di particolare rilievo della collezione messapica:
una brocca a figure rosse raffigurante un volto di donna;
una coppa kylix, tipico vaso da simposio dell’antichità.
A partire dai rilievi 3D, è stato realizzato un contenuto audiovisivo multimediale che racconta i due reperti attraverso una narrazione capace di coniugare rigore scientifico e approccio divulgativo, per rendere la fruizione più accessibile e coinvolgente anche a un pubblico non specialistico.
L’intervento fa parte di una più ampia strategia che CETMA porta avanti da anni: utilizzare l’innovazione digitale per supportare la conservazione, la documentazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico.
“Le nuove tecnologie – ha commentato Giuseppe De Prezzo, responsabile del progetto per CETMA – possono diventare strumenti al servizio della memoria storica e della fruizione culturale. Il digitale ci consente di documentare con estrema precisione, ma soprattutto di avvicinare la comunità ai reperti, trasformando la visita in un’esperienza partecipata e immersiva.”
Con questo intervento, CETMA conferma il proprio ruolo di partner tecnologico per musei e istituzioni culturali, mostrando come l’integrazione tra patrimonio storico e strumenti multimediali possa aprire nuove prospettive per la valorizzazione dei beni culturali del territorio.
L’inaugurazione della collezione “De Leo” non è solo un momento di restituzione alla città, ma anche la dimostrazione di come ricerca, tecnologia e cultura possano intrecciarsi per rendere la storia più vicina, comprensibile e appassionante.